Via Giulia Roma
Via Giulia Roma, al civico 1, c’è Palazzo Falconieri, oggi sede dell’Accademia d’Ungheria e anche dell’ambasciata magiara. Uno storico palazzo romano che, come molti altri, è divenuto la casa italiana di una nazione straniera.
Costruito nella seconda metà del 1500, a sinistra si affianca alla chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte.
La storia del palazzo ha radici molto antiche. Sotto la struttura si trovano tuttora i resti di un porto fluviale di epoca romana.
L’edificio appartenne, nei secoli, prima ai Ceci, poi agli Odescalchi, in seguito ai Farnese e, infine, ai Falconieri, casato di banchieri provenienti da Firenze, arricchitosi con le imposte sul sale. Fu Orazio Falconieri, nel 1638, a far ampliare il palazzo, portandolo da otto a undici campate. Un lavoro che affidò all’architetto Francesco Borromini.
Il simbolo della famiglia fiorentina è ancora ben evidente ai lati della facciata di via Giulia a Roma. All’altezza del piano nobile, sia all’estremità destra che a quella sinistra, ecco due erme in stile barocco, con testa di falco e busto femminile (un omaggio, pare, alle donne di casa Falconieri). Si presume che l’autore delle due sculture sia lo stesso Borromini.
Sul retro del palazzo, che dà sul lungotevere, c’è un piccolo cortile con ninfeo, sormontato da una scala a doppia salita che porta al cancello. Si accede al cortile superando una loggia formata da tre arcate a tutto sesto.
Uno scalone imponente e soffitti stuccati e affrescati vanno invece ad impreziosire l’interno della struttura.
Sul tetto venne fatta costruire un’altana, che offre un magnifico spettacolo sull’Urbe. Una curiosità: i Falconieri vollero che la sommità dell’edificio dirimpettaio, Palazzo Farnese, risultasse più bassa della base dell’altana. Così da poter guardare i vicini dall’alto in basso.
Per tre anni, dal 1815, Palazzo Falconieri fu abitazione della madre di Napoleone Bonaparte, Maria Letizia Ramolino. La donna era infatti sorellastra del cardinale e diplomatico Joseph Fesch, che lì risiedeva.
L’Accademia di Ungheria fu fondata qui nel 1928, dopo che il palazzo divenne di proprietà della Repubblica ungherese che, qui, come già detto, ha anche la sede della propria ambasciata. L’ente (che possiede una biblioteca specializzata di più di ventimila volumi) ha una vita culturale molto vivace, che coinvolge anche i romani e tutti coloro che vogliano partecipare agli eventi che qui vengono organizzati.
Concerti, mostre d’arte, incontri letterari e spettacoli teatrali per approfondire la conoscenza della realtà e della cultura magiare.
A Palazzo Falconieri è entrato anche il cinema. L’edificio è stato infatti utilizzato per l’ambientazione della casa del Dandi, uno dei protagonisti della serie televisiva Romanzo Criminale. Il Dandi, ovvero Mario De Angelis, è un personaggio letterario, già protagonista del libro di Giancarlo di Cataldo, ricalca la vera storia della banda della Magliana, che operò a Roma tra la fine degli anni settanta ed il 1990. Il personaggio del Dandi è ispirato ad Enrico De Pedis, detto Renatino, uno dei capi storici della banda.