Quartiere Coppedè a Roma

La personalità delle abitazioni, insieme alla storia dei palazzi, è un aspetto che ci affascina molto: riguarda la nostra professione, ma anche il nostro interesse per gli spazi che rendono uniche le grandi città.

Uno dei luoghi più eclettici e fiabeschi di Roma è il quartiere Coppedè: per essere più precisi, si tratta di un particolare complesso architettonico che si trova nel quartiere Trieste. Ѐ stato progettato dall’architetto e decoratore fiorentino Gino Coppedè, tra il 1915 e il 1927, con un insieme di stili che lo rendono davvero unico. Si trattava, in origine, di un nucleo di edifici elitari, destinati a ospitare l’alta borghesia e le ambasciate, tra cui Sudafrica, Marocco, Bolivia e Nuova Zelanda.

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Tutte le costruzioni progettate da Coppedè, in pieno periodo liberty, hanno un carattere eclettico: presentano richiami gotici, medievali e rinascimentali, elementi apotropaici e simbologie esoteriche, che vanno ben oltre i linguaggi architettonici dell’epoca. I materiali utilizzati, invece, come il travertino, sono un omaggio alla tradizione romana. Gli stili si fondono e convivono, grazie al genio decorativo di Coppedè: così, passeggiando, potete provare una generale sensazione di stupore di fronte al susseguirsi armonioso di colonne in stile classico, elementi neogotici, torrette medioevali, bifore, trifore, pitture baroccheggianti, mascheroni antropomorfi.

Quartiere Coppedè a Roma: Il Palazzo degli Ambasciatori

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L’ingresso del quartiere, inconfondibile, si trova su via Tagliamento: è un arco monumentale che collega due imponenti edifici e che ospita sotto al passaggio anche un pregiato lampadario in ferro battuto. Insieme al Palazzo degli Ambasciatori, è attualmente oggetto di restauro e pulitura, per valorizzarne lo splendore. Il grande arco conduce nel fulcro di tutto il complesso, Piazza Mincio, con la suggestiva Fontana delle Rane. Se le rane a guardia delle vasche potessero parlare, vi racconterebbero di quella volta in cui i Beatles ci avevano fatto un bagno notturno, dopo una serata al Piper, nel 1965.

Quartiere Coppedè a Roma: Il Palazzo del Ragno

Su Piazza Mincio, di fronte alla fontana, si affaccia anche il Palazzo del Ragno, che deve il suo titolo alla decorazione che sovrasta il portone dell’edificio: un ragno, appunto, emblema di operosità, che riporta alla memoria anche il mito di Aracne. La simbologia è rafforzata anche dalla scritta “Labor”, che decora la facciata dello splendido palazzo. Il lavoro operoso è evocato anche da un altro simbolo, che impreziosisce invece le decorazioni del Palazzo degli Ambasciatori: si tratta delle api.

Quartiere Coppedè a Roma: i Villini fiabeschi

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Dall’altra parte della piazza, si affaccia invece il Villino Cabiria, che deve il suo nome a un rimando al mondo cinematografico: per la decorazione dell’ingresso dell’edificio, infatti, Coppedè prese ispirazione da “Cabiria”, il celebre film muto del 1914 (il “colossal” diretto da Giovanni Pastrone, con interventi di Gabriele D’Annunzio nella sceneggiatura).

Tra i palazzi più interessanti del quartiere, ci sono i Villini delle Fate: tre edifici che affacciano su via Aterno, piazza Mincio e via Brenta. Presentano un’architettura composta da logge, torrette e altane e sono stati realizzati con travertino, terracotta, legno e ferro battuto. I Villini delle Fate sono palazzi fiabeschi, decorati con elementi che omaggiano Roma, Venezia e Firenze. Sulle pareti potete osservare varie raffigurazioni: la lupa con Romolo e Remo, il leone di San Marco, un veliero, una meridiana, le figure di Dante e Petrarca, putti, una processione di frati.

Una atmosfera onirica

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Nel quartiere, ovunque si posa lo sguardo, il legame tra arte, architettura, mito, letteratura, scultura e cinematografia sembra essere inevitabile: le ispirazioni attingono a linguaggi e immaginari culturali del passato, in un dialogo aperto con il presente. I palazzi di Coppedè, infatti, con la loro atmosfera onirica, hanno ispirato altre creazioni, tra cui diversi film.

L’intero progetto di Coppedè, inoltre, ha un carattere esoterico, che va esplorato: “esoterico”, infatti, è ciò che non è evidente a tutti, ma accessibile solo a pochi, con una simbologia nascosta che trasforma il significato di ogni decorazione, oggetto o soggetto. L’interpretazione di questi simboli è parte dell’indiscutibile mistero degli elementi che abbondano nelle architetture del quartiere: dal ragno alle rane, dall’albero della vita alla coppa che somiglia al Graal, passando per cavallucci marini, lucertole, lumache, civette, serpenti, galli, falconi, figure apotropaiche e segni zodiacali.

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Il carattere di questa zona romana è a dir poco unico: come abbiamo visto, è di sicuro fascino per una passeggiata, oppure per una bella visita guidata alla scoperta di tutti i dettagli architettonici. Ѐ di indiscusso valore, ovviamente, anche per vivere in un luogo esclusivo. Noi abbiamo il piacere di occuparci di una recente acquisizione nel quartiere Trieste: si tratta di una splendida proprietà, con belle viste, che si affaccia anche sul celebre Palazzo degli Ambasciatori.

 

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