Se la strada per il paradiso passa attraverso una tazza di tè, qui dovremmo sentire fruscio di ali d’angelo. 

Siamo a BiblioTèq, delizioso negozio in via dei Banchi Vecchi 124, a Roma. 

 

Un autentico eden per chi ama il mondo del tè: tantissime le varietà, tutte di qualità pregiata e persino selezioni create ad hoc, appositamente e soltanto per Claudio Rubcich, il proprietario. Origini dalmati e formazione da sommelier, il padrone di casa trasmette una serenità zen (ma scaldata da una delicata mediterraneità) che contribuisce a rendere estremamente rilassante l’esperienza del venire qui a scegliere il tè.

 

Toccare ed annusare sono vivamente consigliati: solo così ci si cala al meglio nell’atmosfera e si trova ciò che fa per noi. Lo sguardo si sposta dai barattoloni che contengono il tè (solo in foglie, niente bustine azzera-aromi) alle ceramiche giapponesi, dalle latte inglesi alle caramelle mou al burro salato. Ci troveremo però anche raffinato caffè di torrefazione e cioccolatini artigianali, passando per cristalli di zucchero e cialde croccanti alla cannella.

 

Tra i pezzi unici, il BiblioTèq Nero (con pistacchio, mandorla, arancio, vaniglia e cannella) e il BiblioTèq Verde (con lime, pistacchi e avocado su una base di tè sencha). Ma anche il composto Tè…n e il rooibos 10 anni senza teina, nati per celebrare il decennale del negozio (festeggiato nel 2012), senza dimenticare il golosissimo Stasera non esco, altro tè rooibos, profumato di biscotti al burro.

 

“Ogni tazza di tè rappresenta un viaggio immaginario”, dice Claudio e, aggiungiamo noi, varcare la soglia di questa chicca di negozio è darsi la possibilità di fare viaggi meravigliosi in paesi lontani e stupendi.

 

Qui si trovano unicamente tè con aromi naturali. Solo in questo modo, ci viene spiegato, profumo e gusto rimangono stabili anche una volta che le foglie siano state immerse nell’acqua calda. Il prodotto scadente, per il quale siano stati usati aromi artificiali, può avere un buon profumo, da asciutto o appena tuffato in tazza. Salvo però, dopo pochi secondi, non lasciare che un vago ricordo di sé.

 

Cura estrema anche nella scelta delle tipologie di tè da acquistare e poi vendere.

“Non vendo il classico English Breakfast, per esempio” – spiega Claudio. “Ha un gusto troppo corto, senza diffusione di aromi. Inoltre, è perfetto per la tipica colazione all’inglese, come suggerisce il nome stesso, cioè uova, pane, fagioli, funghi, pomodori, salsiccia, bacon. Il suo tono amaro ben si sposa con questo piatto, mentre non è sicuramente indicato per le nostre prime colazioni all’italiana, più dolci e delicate. Per queste, consiglio invece l’Irish Breakfast o il Russian Blend, dai sentori più ampi e morbidi”.

 

E un altro classico come l’Earl Grey? Claudio ce lo presenta aprendo uno dei suoi barattoli giganti, dal quale escono effluvi freschi e tonificanti. “Viene prodotto da un’azienda italiana con bergamotto coltivato e raccolto in Calabria. Niente a che spartire con Earl Grey più commerciali, che richiamano il profumo d’agrumi dei detersivi”.

 

Sulle mensole di legno, anche preziosità da degustazione, come lo Yin Zhen, il Tè dell’Imperatore. Bianco, composto da sole gemme raccolte manualmente, una per una.

Gemme e prime foglie raccolte a mano anche per il tè verde giapponese Shincha: un tè d’ombra, ossia ombreggiato prima della raccolta, che verrà effettuata una sola volta all’anno. 

 

Ogni due o tre mesi, poi, sbarcano le novità, tra gli scaffali della piccola bottega. Ecco che in questi giorni sono arrivati i nuovi Darjeeling, grandi tè raccolti ad inizio primavera. Per essere sempre aggiornati, visitate il sito http://www.biblioteq.it/ , ricco di informazioni e curiosità.

 

Pochi minuti e sappiamo già qualche segreto sul tè, soprattutto su come va preparato e bevuto. Piccoli accorgimenti, consigli sugli abbinamenti col cibo, curiosità sulla provenienza di questa materia pregiata. Claudio ci porta generosamente a far parte dell’universo del tè, trasmettendo passione e sapere. Lo sanno bene i suoi clienti, molti fedelissimi, anche diversi personaggi famosi, artisti e politici più di altri.

 

“Quando cominciai, nel 2002, a Roma eravamo in quattro. Solo quattro negozi specializzati in tutta la Capitale. La cultura del tè si è diffusa maggiormente, nel frattempo. Oggi siamo una decina”, racconta Rubcich.

 

Che il vero lusso sia il tempo, è cosa nota. Usarlo per rilassarsi con il , bevanda antica e dalle ottime proprietà, è una pratica certo non innovativa, eppure rivoluzionaria. Significa imporsi alla giostra del mondo e al traffico della mente, mettere uno stop temporaneo agli impegni e alle sensazioni negative che intossicano l’energia vitale e riappropriarsi di un tempo ed uno spazio solo nostri. Concedersi il relax è un’azione controcorrente, persino sovversiva. E’ una battaglia pacifica, ma non semplice. Ci vuole coraggio. E ci vuole la tazza di tè perfetta per noi. 

My cup of tea, per l’appunto. Quale è la vostra?