L’anima giovane di via Giulia è la scuola Virgilio. Roma, quella del centro storico, ha tante facce e tante storie, ma mantiene un carattere particolare, in cui tradizione e slancio verso il nuovo si intrecciano. Così è anche l’istituto Virgilio: sede nella strada nobile per eccellenza, incastrato fra lo storico palazzo Ghislieri e la chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani (che conteneva le spoglie dei reali del Regno delle Due Sicilie), è un continuo via vai di bambini e ragazzi che, dalle elementari alle superiori, frequentano queste aule.
Come possiamo leggere nel sito https://liceostatalevirgilio.gov.it/ qui troviamo, infatti, vari livelli ed indirizzi.
L’Istituto comprensivo Virgilio (già “IC via Giulia 25”) è una scuola statale che comprende due plessi di scuola secondaria di primo grado, cioè la Sms Virgilio (scuola ad indirizzo musicale) e la sezione di scuola secondaria di primo grado che è attiva all’interno dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.
Cinque, poi, sono i plessi di scuola primaria: “A. CADLOLO”, “TRENTO e TRIESTE”, “TAVANI ARQUATI”, “G. GRILLI” e, di nuovo, la sezione dell’0spedale Bambino Gesù.
E’ recente l’attività del personale docente del Virgilio nella sezione ospedaliera del Bambino Gesù di Roma. I docenti impartiscono lezioni nei vari reparti, nella stanza del piccolo paziente o in spazi collettivi appositamente predisposti.
Inoltre, l’offerta didattica dell’istituto, a livello superiore, comprende un liceo classico, un liceo linguistico internazionale francese, un liceo linguistico internazionale spagnolo, un liceo scientifico e un liceo linguistico. Ampia scelta, quindi, per chi fosse indeciso sul futuro scolastico proprio e dei propri figli.
L’ultimo giorno di scuola, come sempre, è una festa di gavettoni d’acqua, farina, uova e succo di pomodoro rovesciati addosso. Prima, dopo e durante, fuochi d’artificio e fumogeni colorati.
Per qualcuno è già vacanza, per qualcun altro è solo la quiete prima della tempesta degli esami. E poi ci sono coloro che, spesso accompagnati dai genitori, buttano già un occhio su quella che sarà la loro vita da settembre in poi, quando varcheranno per la prima volta la soglia dell’antico portone del Virgilio.
La costruzione del Liceo Ginnasio Statale Virgilio, di stile razionalista, risale al periodo tra il 1936 e il 1939 e porta la firma dell’architetto Marcello Piacentini.
L’edificio ha due facciate: quella del Collegio Ghislieri, opera del ‘500 attribuita a Carlo Maderno e quella, più imponente, che dà sul lungotevere dei Tebaldi. All’interno, un cortile ampio, che ospita un lato della chiesa, ampi corridoi, l’atrio e l’aula magna a guardare il Tevere. Ricca e curata la biblioteca del Liceo Virgilio, posta al secondo piano, su via Giulia. Oltre 17.000 libri, anche rari e pregiati, come quelli risalenti al Ventennio, periodo d’inaugurazione dei i corsi di Liceo classico.
Un mix & match di stili che, nella propria incoerenza destabilizzante, racconta la realtà di un luogo complesso, dove ogni epoca ha espresso la propria identità. Oggi, le varie stratificazioni che la storia ha intrecciato, generano un dialogo estetico interessante e vivo.
In realtà, il Collegio Ghislieri ospitava cattedre e banchi già dalla seconda metà del ‘600. Il medico Giuseppe Ghislieri (che poteva vantare la parentela con Papa Pio V) acquistò l’immobile e ne fece un convitto per ragazzi di sangue blu, le famiglie dei quali fossero però cadute in disgrazia.
Dai nobili decaduti alle battaglie sessantottine, fino alle “okkupazioni” odierne, le aule del Virgilio ne hanno viste di tutti i colori. Passando per i geni della fisica.
Sì, avete letto bene: fu proprio negli scantinati del liceo Virgilio, sotto i bombardamenti del 1943, che tre giovani scienziati italiani, Marcello Conversi, Ettore Pancini e Oreste Piccioni (con l’aiuto di Edoardo Amaldi) fecero un esperimento che cambiò le sorti della fisica subnucleare. In proposito, l’accurato articolo pubblicato ne Il Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2017-06-12/le-particelle-nate-cantina-110106.shtml?uuid=AEw0Y7YB
Il Virgilio piace anche agli animali, comunque: su una torretta dell’edificio, lato Tevere, ha trovato casa una famiglia di falchi pellegrini. Da due anni, ormai, mamma e papà falco fanno qui il proprio nido e, nelle prime settimane di giugno, si schiudono le uova. E’ successo anche nei giorni scorsi, per la gioia degli studenti del Virgilio e come è ben documentato nel video di Leggo.it:
http://www.leggo.it/news/roma/roma_falchi_virgilio-2497124.html
Molte le iniziative accademiche e culturali. Le olimpiadi di italiano, lo spot contro il fumo, il campo scuola vela, il percorso della memoria per non dimenticare l’orrore nazista, il laboratorio di teatro ispirato ai classici latini e greci. Una vita scolastica piena, alla quale partecipano attivamente anche i genitori degli studenti.
E, per non farsi mancare nulla, al Virgilio, nel 2014, è stato anche realizzato un film. Si intitola “25 Aprile. Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana”, è di Pasquale Pozzessere ed è andato in onda su Rai Storia (www.raistoria.rai.it).
Per saperne di più: