Le pelli e i pellami più pregiati da ogni parte del mondo, nel rispetto dei più alti standard di qualità e sicurezza e facendo fede alla propria tradizione familiare. 

Nel negozio dei fratelli Gianfranco e Rita Chiesa, in via dei Banchi Vecchi a Roma, c’è tutto questo e anche molto di più. Una cordialità antica e l’abitudine di soddisfare anche le richieste più bizzarre.

La porta di “Cuoi e pellami” si apre nel 1937, per mano di Filiberto, padre degli attuali proprietari. Già nonno Igino Chiesa aveva avviato un’attività analoga: il negozio Corami e Rami di Agugliano, nelle Marche, che riforniva i contadini della zona. Ben diversa la clientela romana: artigiani e professionisti, soprattutto interior designer ed architetti.

La merce verrà impiegata per la creazione di accessori e calzature ma anche negli ambiti dell’arredamento, della gioielleria e della legatoria. E molti dei clienti che oggi varcano la soglia del civico 40 sono gli stessi che lo facevano quando ancora, dietro il banco, c’era il signor Filiberto.

 

Tra gli scaffali o, per i colli più particolari, su ordinazione, da Banchivecchi Pellami si può trovare di tutto. Dalla pelle bovina ai pellami di pesce, dai rettili ai mammiferi della Savana.

 

Dal mare, arrivano la razza, lo squalo, il pesce persico, l’anguilla. 

Dall’Africa, il pitone, l’iguana, il coccodrillo. Le lucertole dall’Oriente, il serpente Whips dalla Thailandia. Il caimano e l’alligatore dall’America. 

La razza, ci spiegano, viene utilizzata soprattutto nell’oreficeria, per completare orologi e altri monili, ma è richiestissima anche per piccoli oggetti di pelletteria, come i portafogli.

 

Non solo pelle. I denti del facocero diventano le eccentriche prese di vassoi dall’impronta esotica, ma anche maniglie per porte e armadi e raffinati manici di bastone. Le corna della gazzella si usano per farne impugnature di coltelli e quelle del kudu e dell’orice si trasformano in curiose basi per candelabri.

 

Oltre alle pelli conciate, qui vengono proposti anche prodotti finiti, tutti e soltanto Made in Italy. Troviamo portamonete e portadocumenti, cinture, svuotatasche in cuoio, bracciali, astucci, decorazioni in pelle per arricchire borse ed abiti, solo per fare qualche esempio.

 

Eppoi, i colori e le stampe. La razza colorata di nero lacca e impreziosita dall’oro. La pelle vaccina decorata con le stampe più fantasiose o tinta di colori fluo. E lavorazioni di alta artigianalità che si sbizzarriscono anche con materiali inconsueti, persino con la trippa. Sì, avete letto bene… ma vi assicuriamo che, una volta conciata, si apprezza il disegno delle nervature in rilievo e non la si riconosce per quella che si mangia a tavola.

 

“Al Nord non esiste un negozio così”, ci dice Gianfranco, studi di architettura e una vita fra queste mura. “Abbiamo clienti da tutta Italia  e moltissimi dall’estero, particolarmente dall’America del Sud, dagli Stati Uniti d’America “. 

 

Anche le concerie alle quali i Chiesa si affidano sono tutte italiane. Rettili e pesci vengono conciati principalmente al Nord, tra Lombardia, Veneto e Piemonte. Poche, invece, le concerie dal Centro in giù, perlopiù concentrate tra Campania e Puglia.

 

“E’ fatta con la pelle di agnello acquistata da noi la papalina, lo zucchetto bianco indossato dal Papa”, racconta Rita, che invece è approdata al negozio del padre dopo la laurea in economia e commercio. “Alla sartoria del Santo Padre è andato anche il nostro capretto rosso”, prosegue orgogliosa. 

 

Che si tratti della testa del Papa o della villa total white di un archistar in Costa Smeralda, accesa da 6 mq di pelle arancio fluorescente, i fratelli Chiesa non nascondono la fierezza di portare avanti il mestiere di famiglia, attraverso gli anni e attraverso le mode.