Pierluigi, il Ristorante delle Star
A Roma, il ristorante dei vip si chiama Pierluigi. Alta cucina e jet set internazionale.
Sapete in quale ristorante ha consumato la sua prima cena di nozze il papà di Facebook, Mark Zuckerberg? Da Pierluigi. Lui e la neo sposa Priscilla Chan si sono divertiti a scegliere il pesce fresco dal banco ghiacciato in entrata, commentando la bellezza dell’Urbe e il suo traffico, gustando catalana di gamberi, ostriche e bombolotti all’aragosta (“The best!”, ipse dixit), il tutto innaffiato dal prezioso chardonnay Gaja & Rey.
E sapete dove fa tappa fissa, almeno tre/quattro volte l’anno, sempre per la succulenta carbonara di mare e, talvolta, per accordi diplomatici con Benjamin Netanyahu, il segretario di stato Usa John Kerry? Da Pierluigi, ovviamente. Fermandosi a salutare tutti, da chi passa per la piazzetta fino a chi siede agli altri tavoli.
Potremmo continuare così per pagine e pagine. E non è detto che, prima o poi, Roberto Lisi, patron di Pierluigi, ciociaro di Alatri e qui dal 1980, non scriva un libro su questo locale amato dai romani quanto dagli stranieri e ormai famoso in tutto il mondo. Magari a quattro mani col figlio Lorenzo, che ne ha la direzione dal 2010.
Situato in piazza de’ Ricci, adiacente alla storica via Giulia, il ristorante Pierluigi propone sia la cucina della tradizione romana, sia le creazioni a base di pesce per le quali è celebre.
Lo chef Davide Cianetti e il sommelier Alessandro Tibaldo sono i direttori d’orchestra di una squadra di cinquantadue persone. Ogni giorno, qui si lavorando cento chili di pesce e si fanno accomodare duecento ospiti.
“I nostri clienti vogliono essere sorpresi”, ci dice Lorenzo. “Chi viene qui da noi vuole fare un’esperienza polisensoriale, culturale e sociale. E se cibo e ambiente esprimono raffinatezza, l’atmosfera è rilassata ed easy. Il nostro unico dress code è la voglia di vivere ore di benessere, dall’aperitivo nell’american bar area fino al pranzo e alla cena. E la carta del menù viene rinnovata ogni tre mesi, per offrire spesso nuovi stimoli “.
“Prendiamo le classiche cacio e pepe, amatriciana e coda alla vaccinara” – continua Lorenzo Lisi – “Nell’immaginario collettivo, la cucina romana è quella povera. Oggi, però, i materiali grezzi, naturali e genuini, sono diventati rari e, quindi, più costosi. Il fatto è che la selezione accurata ripaga. Il risultato non è veramente valido, se la materia prima non è il top. Nel mondo della ristorazione, è necessario rinnovarsi continuamente, per mantenersi competitivi. Una delle evoluzioni possibili, quella che noi abbiamo scelto, è il rendere onore alla tradizione, pur rinfrescandola con l’innovazione. Lo facciamo attraverso la ricerca accurata dei prodotti che andranno a comporre i nostri piatti e con la sperimentazione di nuovi procedimenti. Pensiamo, ad esempio, al sottovuoto a 60 gradi: una cottura slow e a bassa temperatura che rende la carne morbida come il burro, preservandone proprietà organolettiche e valori nutrizionali “.
Così, la storia gastronomica romanesca viene rinnovata da metodi di preparazione all’avanguardia ed utilizzando esclusivamente materie di altissima gamma.
Una sfida che, lo dicono i numeri e, ancor più, i feedback, finora è stata vinta.
Certo, qui da Pierluigi è il mare a farla da padrone.
Acquolina in bocca solo a sentir elencare gli ingredienti delle pietanze o a scorrere il menù.
Crostacei, pezzogne, tonno, orate, dentici. E pappa al pomodoro con tagliatelle di seppie arrostite, parmigiana di pesce bandiera, spaghetti ajo ojo con scampi, menta e limone. Ancora: risotto espresso con burrata, baccalà San Giovanni Gaspè alla cacciatora con intingolo di pomodoro arrostito. O la carbonara alternativa, con pancetta o guanciale di tonno affumicato, uova di pesce e frutti mare che ha incantato tutti, da Obama a Sorrentino, da Quentin Tarantino a Hillary Clinton, da Cindy Crawford a Lionel Richie, da Dita Von Teese a Joe Biden.
Ma, come già detto, sono innumerevoli i nomi famosi che frequentano le sale di Pierluigi e i suoi deliziosi tavolini in piazzetta (ideali senza la tramontana che, in questi giorni, fustiga Roma).
Ancora qualche nome, tanto per soddisfare il lato gossipparo che alberga in noi?
Qui da Pierluigi sono venuti anche Ronaldinho, Michael Keaton, Harvey Keitel, Ben Stiller ed Owen Wilson, la famiglia Rothschild, Sting e Kate Moss, Boris Becker e Rita Ora. Ma anche i Metallica e James Pallotta, Rod Steward, Stefano Accorsi e Charlize Theron, Robert Duvall e Rino Barillari, Matt Damon e Ralph Fiennes. Ancora? Michelle Williams e Rob Lowe, Guy Ritchie e Sean Penn, Ridley Scott e Colin Firth, Laetitia Casta e Ivanka Trump. E molti altri, ma ci fermiamo: il rischio è di scrivere, se non un elenco telefonico, almeno una nutrita rubrica.
Di aneddoti gustosi, riguardo ai clienti, ce ne sarebbero tanti davvero. La discrezione dei Lisi fa da scudo, ma ci sono momenti che fanno ormai parte della leggenda di Pierluigi.
Come quando l’attore Mattew Mc Conaghuey, qui a cena con la moglie Camila Alves, si improvvisò cameriere, tra lo stupore e il divertimento degli altri clienti. O la volta che un potente business man americano, che aveva apprezzato molto la cena in piazza de’ Ricci, volle un secondo round per il pranzo del giorno seguente. Si fece quindi preparare un robusto catering da consumare sul proprio jet privato, durante il viaggio di ritorno a casa.
Anche Chanel, Champagne Krug e Fendi hanno richiesto l’arte di Pierluigi per i propri eventi fashion e social.
“Gli stranieri, i nomi altisonanti che alimentano il gossip, sì, certo” – ci dice Lorenzo. “Ma continuiamo ad essere anche molto ben inseriti nel quartiere dove risiediamo, quello tra via Giulia e Campo de’ Fiori. I vicini di casa sono anche i nostri migliori clienti. Non soltanto vengono al ristorante, ma chiedono spesso il nostro intervento per feste e pranzi che si svolgono a casa loro”.
Chi abita questa zona della città appartiene, certo, ad una elite. Nobiltà, alta imprenditoria, ottimi professionisti, spesso responsabilizzati da un albero genealogico importante. Persone che possono permettersi il meglio, che possono scegliere e che, vivendo qui, hanno modo di partecipare al dietro le quinte del lavoro di Pierluigi. Il pesce che arriva freschissimo dalle aste, la pulizia maniacale, l’eleganza gioiosa di coloro che siedono a questi tavoli, gustando prelibatezze abbracciati dal centro della Roma rinascimentale.