Via Giulia Roma
Oggi vi portiamo alla scoperta del rione Regola, storica e affascinante zona del Centro Storico della Capitale.
Via Giulia Roma. Partiamo naturalmente dal nome ‘Regola’ che dovrebbe nascere da ‘arenula’, ovvero le arene del fiume Tevere, diventato poi per corruzione fonetica ‘Reola’. Maggiormente avvolta nel mistero è invece l’origine del suo stemma, un cervo in campo azzurro. Secondo alcune correnti, la scelta del cervo richiama l’attività dei rinomati artigiani e conciatori del cuoio che qui operavano e che usavano le pelli di questo animale per confezionare gli abiti. Grazie alla vicinanza con al fiume capitolino si svilupparono infatti le professioni legate all’utilizzo della pelle o alla mattazione delle bestie. Stando alla tradizione, inoltre, è proprio qui che nacque la famosissima coda alla vaccinara, uno dei piatti più famosi della cucina romana.
(Piazza Farnese)
Quanto alla sua storia, nel corso dei secoli il ruolo del Rione Regola è sempre stato centrale. In età romana rientrava nella ‘IX Regio Circus Flaminius’ e qui sorgeva il ‘Trigarium’ ippodromo dove si allenavano gli aurighi montando la ‘triga’ e si addestravano i cavalli da corsa. Nel medioevo entrò invece a far parte della ‘IV reiones’ e nel 1586, con la creazione del Rione Borgo, diventò il iVII con il nome di ‘Arenule et Chacabariorum’ che vive ancora in ‘via Arenula’.
(Via Giulia)
Tantissimi sono i suoi angoli degni di nota per un rione dalle infinite bellezze. Come non citare Monte di Pietà, Palazzo Cenci, Palazzo Spada, Piazza Farnese, Via Giulia, Via Monte de Cenci, Via dei Giubbonari, Via dei Pettinari? E ancora: Vicolo delle Grotte, Via di Monserrato, Via degli Specchi, Piazza Montoro, Case di S. Paolo? La lista di vie e piazze suggestive, ve lo assicuriamo, potrebbe continuare a lungo. In questo viaggio alla scoperta del Rione Regola non possiamo non citare i personaggi famosi che qui sono nati o che a questo rione sono legati come Cola di Rienzo, Benedetto Cairoli, San Filippo Neri, che qui operò, o Goffredo Mameli che vi rifugiò dopo essere stato ferito nel 1849.